Il Giubileo del 2025 è un Anno Santo speciale della Chiesa cattolica, che si ripete ogni 25 anni, con pellegrinaggi e celebrazioni religiose che invitano i credenti al rinnovamento e alla crescita spirituale.
Isnart e Unioncamere hanno tracciato le previsioni di crescita dei flussi turistici per il Giubileo 2025: a Roma sono attesi 35 milioni di arrivi turistici, 105 milioni di presenze e una spesa turistica di 16,7 miliardi di euro. Già per la prima settimana del Giubileo la piattaforma Booking aveva diffuso alcuni dati che segnalavano un incremento dell’11% delle ricerche di alloggi a Roma rispetto alla stessa settimana nel 2023. Questo aumento dell’interesse proviene soprattutto dai target famiglie e gruppi, le cui ricerche crescono rispettivamente del 24% e del 12%. Per quanto riguarda i mercati, gli incrementi maggiori si registrano per il Giappone (+55%), la Polonia (+46%), il Brasile (+45%). Le strutture più prenotate sono gli hotel, a cui fanno seguito le case e gli appartamenti. Le stime ufficiali del Vaticano parlano, invece, di 32 milioni di pellegrini in arrivo a Roma da tutto il mondo, con proiezioni che si spingono fino a 35/40 milioni. Lo stesso Prefetto di Roma ha confermato la cifra dei 32 milioni in città, con probabili picchi in corrispondenza dei grandi eventi in programma, con particolare attenzione ai giorni del “Giubileo dei giovani” che si terrà tra il 28 luglio e il 3 agosto 2025. Ma quali sono le opportunità per le Destination Management Organization in vista del Giubileo della Speranza? Le DMO solitamente fanno da anello di congiunzione tra la domanda che arriva dall’esterno e l’offerta di cui il territorio dispone: è sulla messa a disposizione di queste offerte che si gioca la grande partita. In una regione come il Lazio, ad esempio, gli attuali addetti al turismo (al 2022) sono 157.743, circa il 10% del totale degli addetti totali, con una media leggermente superiore a quella nazionale. Ci sono almeno altre due opportunità fondamentali che una DMO può cogliere. La prima è l’integrazione dei servizi offerti dagli operatori che agiscono all’interno della filiera turistica locale, al fine di contribuire alla definizione di un prodotto turistico il più possibile unitario; in seconda battuta il coinvolgimento della Comunità locale: le DMO hanno più che mai nel contesto del Giubileo la possibilità di coinvolgere la “Comunità Ospitante”, ovvero gli abitanti del territorio, per fare in modo che questi ultimi “non subiscano” il turismo, ma ne siano tra i protagonisti, al contempo produttori e fruitori dell’accoglienza dei turisti. L’idea è quella di favorire l'incontro tra i turisti e la città anche nel suo volto umano e reale, ad esempio attraverso eventi specifici o servizi ad hoc. Questo è anche uno degli obiettivi che si propone il progetto DETOUR, del quale fanno parte alcune DMO locali europee. DETOUR, finanziato dall’UE tramite il programma COSME, è un’iniziativa triennale da 2 milioni di euro che punta, infatti, a creare un legame autentico tra turisti e territori, valorizzando esperienze reali e sostenibili attraverso il supporto ed il rafforzamento delle piccole e medie imprese (PMI) nelle aree rurali lungo i percorsi escursionistici della Via Francigena (Italia), della Via Licia (Turchia), del Sentiero del Sultano (Bulgaria) e dei percorsi montani vicino al Monte Olimpo, Kissavos e Mavrovouni (Grecia). DETOUR promuove la transizione verde, la digitalizzazione e la resilienza delle PMI, formando stakeholder del turismo e finanziando progetti innovativi. ESCO – Esquilino Comunità, prima DMO di rione in Italia, partecipa con la sua esperienza nel turismo rigenerativo e sostenibile, rafforzando il networking internazionale e la visibilità del settore. Per i cammini il Giubileo è un’opportunità importante di promozione e sviluppo, anche per aumentare la quota di pellegrini stranieri, obiettivo per cui lavorano assiduamente le DMO. Quindi cosa può fare una DMO in preparazione ad un evento di portata mondiale? Il primo step è quello di migliorare il proprio posizionamento internazionale: Il secondo è quello di riunire le forze dell’attrazione: La terza azione riguarda la formazione continua degli operatori turistici e degli amministratori a cura della DMO, in presenza oppure online attraverso le piattaforme digitali, al fine di far acquisire le competenze necessarie e rimanere aggiornati su tendenze e strumenti innovativi. Il quarto step prevede di migliorare l’esperienza di viaggio: il flusso di turisti attesi per l’evento deve scontrarsi poi con la disponibilità di personale nei servizi dell’accoglienza: “Su quasi 1 milione e 146 mila entrate di personale programmate nel 2023, il 47,7% era difficile da reperire, nel 31,7% dei casi per mancanza di candidati.” come riportato da Andrea Prete, Presidente di Unioncamere. Ecco cosa fare in preparazione: Per raggiungere questa fase, però, è essenziale avere delle fonti di finanziamento. Una DMO può contare sulla propria capacità di fare rete anche per partecipare a progetti e grant insieme a partners e soci. Un altro metodo per reperire fondi per far fronte a queste attività è partecipare a bandi del proprio comune di appartenenza oppure a quelli europei specificatamente redatti per il contrasto all’overtourism o per la diffusione del turismo lento e sostenibile. Infine il merchandising ed il proprio logo possono anch’essi essere una fonte di guadagno che può incrementare il budget a disposizione.